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L’ottima performance dell’export italiano del mese di novembre (+9,7% rispetto al novembre del 2016) porta la media dei primi 11 mesi al +7,9%. Con il solo dato di dicembre ancora da svelare, il 2017 chiuderà con il miglior risultato dal 2011 (quando le esportazioni segnarono un +11,4%): un risultato trainato in primo luogo dai Paesi dell’area extra-Ue.
L’export verso i Paesi Ue è cresciuto del 7,1%. Sopra la media Polonia, Rep. Ceca e Spagna, dove si sono registrati incrementi delle vendite superiori al 10%. Bene anche Germania (+6,2%) e Francia (+5,4%).
Le vendite di beni dirette ai mercati extra-Ue hanno mostrato la dinamica più vivace (+8,9%), con incrementi superiori al 20% in Cina e Russia.
Nel trimestre settembre-dicembre 2017 si è assistito a un aumento delle esportazioni pari al 2,9% in termini congiunturali. A novembre, rispetto a ottobre, la crescita è stata del 2,1%.
L’export italiano sta registrando ottimi risultati nei Paesi Asean (+13,1%) grazie al forte incremento delle vendite di beni nei settori dell’elettronica, dei mezzi di trasporto e della farmaceutica. Quest’ultimo settore, insieme a quello metallurgico e al comparto autoveicoli, sta trainando anche le vendite verso gli Stati Uniti (+9%). Le esportazioni verso i Paesi OPEC rimangono ancora in territorio negativo (-6,8%).
Dal lato dei principali raggruppamenti, l’export di beni intermedi registra la dinamica migliore (+7,8%). Seguono i beni di consumo (+7%) e i beni strumentali (+6,6%). Questi ultimi stanno beneficiando dei segnali di ripresa degli investimenti a livello globale.
Il raggruppamento dell’energia, pur se residuale in termini di peso sul totale export, continua a fornire un contributo positivo, grazie a una crescita vicina al 40%.
Tra i beni di consumo, i non durevoli hanno fatto segnare un +7,3%, i durevoli, +5,3%.
Sono i settori non tipici di specializzazione a trainare l’export italiano nel 2017.
Tra questi, il comparto degli autoveicoli ha segnato una crescita del 13%, con brillanti performance nei Paesi extra-Ue (es. Cina, Russia e Stati Uniti).
Tra i «top performer» troviamo un altro settore non tradizionale: la farmaceutica. Sono in forte aumento le vendite verso Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.
Tra i settori tradizionali, l’export di alimentari e bevande è in linea con la media nazionale (+7,9%): ottimo andamento in Francia, Spagna e Giappone.
Fonte: Sace
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